martedì 24 luglio 2012

Non aprite quello scrigno!

Era una sera di maggio. Squilla il telefono: Stefano. Come al solito mi telefonava verso le 22 per sentire le novità della giornata, per fare una chiacchiera, per lamentarsi della angosciante quotidianità "milanese"...ma quella sera non fu come le altre. Stefano mi chiamò in lacrime...sentivo la sua voce tentennare. Mi disse : "Totina (così mi chiamava) voglio tornare a casa...". Li per lì pensai: "basta, Stefano non può più vivere da solo a Milano. O torna per sempre lui quaggiù o andiamo noi a vivere da lui su...così non se ne può più." Ovviamente certe parole le tenni per me; ebbi solo il coraggio di dire: "DAI...CHE TRA QUALCHE GIORNO SEI QUI. TI ASPETTIAMO."

Fu così che tornò in Puglia per annunciare che forse aveva il CANCRO...aspettava l'esito della biopsia. Aspettammo più di 30 giorni, perchè telefonicamente non potevano comunicare nessun esito...poi il medico refertatore, l'unico autorizzato, pensò bene di andarsene ad un congresso all'estero..insomma....



SEI SU UNA STRADA, CORRI A 180 KM ALL'ORA, VORRESTI RALLENTARE MA NON PUOI...NON SAI, NON SAI SE TI SCHIANTERAI OPPURE NO. NON DIPENDE DA TE...LA BRAVURA STA NEL GUIDARE CON SCALTREZZA PER EVITARE GLI OSTACOLI. BASTA UN NIENTE E..........COSI' FU. LO SCHIANTO FU INDESCRIVIBILE. IO SONO MORTA QUELLA SERA DI GIUGNO, STEFANO, IL MIO STEFANO, IL PAPA' DI SARA E DI MARCO, ERA MALATO DI UN FOTTUTISSIMO, STRAMALEDETTO, TUMORE OROFARINGEO DEL CAZZO.

Quello che si prova in queste situazioni, nonostante la "umana" sottilissima invidia che provo per chi non c'è passato, io non lo auguro neanche al mio peggior nemico...anche perchè non penso di averne, per fortuna loro.

Quello che si prova è lo sventramento della propria anima...ti strappano senza pietà il cuore dal petto e sei costretto pure a rimanere in vita...strazio, strazio. Impotenza...essere inutili e nulla potere contro la morte.


Un tornado, un temporale impetuoso senza riparo, la corsa zigzagante di un coniglio inseguito da una lince, i frenetici ultimi spostamenti di un'arvicola avvistata da un'aquila reale...era la fine

Quella sera ho pianto, tanto..tantissimo.Ho continuato a ripetere a lungo ed ad alta voce: "Non voglio, non voglio..."

Stefano me lo ha lasciato fare, ma stranamente lui non ha versato una lacrima. Come al solito era sempre un passo avanti a me... a tutti, come Sara. Lui aveva già deciso che VOLEVA COMBATTERE. 

Mi disse di piangere e di sfogarmi quanto volevo, quanto più potevo perchè dal giorno dopo non avrei più avuto modo di farlo. Eh si, dal giorno dopo signori e signori, non potevamo più permetterci di essere tristi e disperarci. 
Dal giorno dopo, signori ....COMINCIAVA LA GUERRA.
Io ... io, l'ho seguito. Forse per questo ( lo spero ) si sentiva meno SOLO. Forse in questo, c'è stata condivisione.

Quando si incontra la malattia, NON BISOGNA COMPATIRE (o compatirsi), MA CONDIVIDERE. CREDETEMI, NON E' FACILE ASSOLUTAMENTE; tanta gente molla prima, non sono stati rari i casi di divorzio o di separazione al sopraggiungere della malattia di uno dei due elementi di una coppia, o di una persona cara o di un parente prossimo.
Spessissimo si FUGGE. 
Lo stesso malato fugge non accettando il suo stato o lasciandosi morire, trovando in questo comunque una via di fuga. Credetemi: è umano. Ma non è il giusto da farsi.

Colui che nella coppia non è il malato, vive in egual modo la malattia pur non essendo malato...non tutti accettano questa contorsione che ha la sua unica e sola spiegazione nell'Amore che si prova per l'altro, che può essere il compagno, o il genitore o un amico...

NON COMPATITE I VOSTRI MALATI MA AMATELI CONDIVIDENDONE LA MALATTIA...SOLO COSI' HANNO UNA CHANCE DI GUARIGIONE. FORNITE VITA A CHI PENSA DI NON ESSERE PIU' PADRONE DELLA PROPRIA.

Stefano diceva quello che dovevo fare ed io ero il suo braccio, e lui la mia mente, ed insieme eravamo ancora, ...siamo ancora una grande cuore.

Si programmavano giorno per giorno i piccoli passi di "sopravvivenza quotidiana", tra mille abominevoli dolori, tra mille fatiche di roccamboleschi salti mortali per condurre bimbi e lavoro e tutto il resto...in avanti, sempre avanti.

Eravamo al galoppo, su distese sterminate...e fino a quando si correva, il vento tra i capelli ci suggeriva ancora vita.
Fuggivamo dalla morte...anche se la "str....", trovava sempre il modo di aggirare l'ostacolo e di aspettarci al varco. 
Ma voi lo sapete che i cavalli...saltano gli ostacoli!!!!
E così siamo andati avanti fino a che abbiamo potuto...vivendo, VIVENDO.

E' vero che non sono mancati momenti di non lucidità di Stefano; per questo è stato combinato anche qualche guaio, ma io mi sono sempre fidata di lui...è stato lui a darmi coraggio fino alla fine. Io non mi sono sentita mai sola, lui era con me.
...e continua a darmi coraggio.

NEGLI OSPEDALI I MALATI SONO "NUMERI"...ma questo è argomento del prossimo post





domenica 22 luglio 2012

ALIMENTAZIONE ANTI - CANCRO, RICORDIAMOCENE SEMPRE ... ANCHE IN VACANZA!

dal libro "ANTICANCRO ...UN NUOVO MODO DI VIVERE"



Beh! Ragazzi...si vede che siete ingrassati! Vi si è anchilosato anche il dito per scrivere sul blog.....
E chi vi vede più. Vuol dire che sarete tutti in panciolle a godervi il mare o la montagna e le ferie; e questo è ottimo perchè il "relax" è il primo vero passo verso il benessere psicofisico e noi siamo contenti per voi.


Però, vi sparo questo post massiccio, proprio per non dimenticare che ci sono anche regole fondamentali  da rispettare nel "volersi bene"...le regole rompono un pò all'inizio, servono fondamentalmente ad  aiutarci a raggiungere più facilmente le mete; una di queste è la corretta e sana alimentazione in generale, ed anticancro in particolare, di cui, tra le altre cose, qualcuno di voi ci aveva anche espressamente chiesto di parlare.


Eccovi una tabella riassuntiva, ci parla di cose che in parte ormai già sappiamo, come es. che l'eccesso di carni rosse non va bene e sottolineo che per "carni rosse" si intendono anche tutti gli insaccati derivati da maiale ... ma quello dei prosciutti e mortadelle è un discorso molto più complesso e riguarda anche e sopratutto come vengono prodotti . Vi racconterò più in là di quello che mi ha riferito Stefano su questo argomento, dal momento che lui lavorò per un bel pezzo in un prosciuttificio !!! Roba da conato...


C'è qualche piccola novità come il consiglio dell'uso dell'acqua in bottiglia di "plastica" a  condizioni ben precise e cioè che le bottiglie non siano lasciate esposte al sole per lungo tempo; infatti per chi già non lo sapesse se la bottiglia di plastica non è prodotta con il materiale adatto per conservare gli alimenti, ed al contrario contiene PVC, e se soggetta, in tutti i modi, a fonti di calore come il nostro stupendissimo sole. sviluppa diossina (sostanza risaputamente cancerosa ... saprete no che la plastica bruciando, emette diossina, saprete no perlomeno...CHE PUZZA??? Oh, bravissssimi).
A tale proposito c'è una ricerca in atto, che però dovrò ritrovare come irferimento, che studia la correlazione tra quantità di donne che usufruiscono di acqua in bottiglietta e cancro al seno; in breve hanno registrato che tra le donne colpite da cancro al seno una discreta percentuale di esse, fa uso di acqua in bottigliette di plastica che normalmente si lasciano a stazionare in auto per più giorni, al caldo e al sole....durante gli spostamenti in macchina, per esempio per andare al lavoro o quando si rimane "imbottigliati" nel traffico cittadino. 


Il vero problema è: come facciamo ad essere certi che le balle di acqua in bottiglia di plastica non stazionino a lungo al sole? Sopratttutto durante il trasposto o lo stoccaggio nei magazzini? E l'altro problema è che l'autore del libro in questione ha sempre vissuto in Francia: qui ... SIAMO IN ITALIA.


Io normalmente riempio l'acqua alle fontane pubbliche, premettendo che le associazioni ambientaliste della zona in cui vivo (sono una discreta fonte informativa...più che il comune di appartenenza...) hanno fortemente caldeggiato ciò, rassicurando i cittadini sui numerosi ed approfonditi controlli eseguiti sull'acqua pubblica.  A volte alterno con l'acquisto di acqua minerale naturale in bottiglia, prediligendo quella delle sorgenti più vicine al luogo in cui vivo, sperando in un più breve trasporto e periodo di stoccaggio...


Ricordando però che in tutto c'è il buono ed il cattivo, il bello e il brutto, il bianco ed il nero e che la bravura sta nel mantenersi in equilibrio sulla fune .. fate vobis. 



Ora l'altro nodo è: dove trovare CIBO PRESUMIBILMENTE GENUINO?
L'autore consiglia a raffica ed inevitabilmente il cibo "biologico", MA .... diquesto parleremo nel prossimo post.
Devo andare andare a preparare la colazione al mio piccolo "attila" Spartaco...un bacione e scrivete.
Antonella